Questa sala e quella contigua ospitano una selezione della ragguardevole raccolta di gessi del Museo, comprendente più di trecento pezzi, per lo più inediti, fra bozzetti, calchi, modelli originali e frammenti. Nelle vetrine si possono ammirare medaglie, placchette, piatti di soggetto animalier a tenuissimo rilievo, alcuni decorati con gli affascinanti animali prediletti dal liberty, altri attinti in presa diretta dall’umile e vitale mondo degli animali domestici e da cortile.
Nel totem espositivo ad isola sono esposti alcuni utensili in ferro (punzoni, scalpelli, ugnetti) per la lavorazione e l’intaglio del cuoio, a ricordo delle preziose custodie realizzate da Brozzi in cuoio bulinato per la protezione dei trofei Coppa del liutaio (1924) e Coppa dell’Oltranza (1930-‘31).
Alle pareti trova posto una serie di studi il cui comune denominatore è il soggetto sacro: il disegno preparatorio degli Angeli genuflessi con fiori per il cancello in bronzo realizzato nel 1955 per l’Edicola Camorali presso il Cimitero monumentale della Villetta di Parma, corredato da una foto b/n dell’Archivio Luce raffigurante l’artista intento alla realizzazione del fregio nel suo studio a Villa Strohl-Fern; lo studio di una Portella di tabernacolo con AGNVS DEI; un medaglione in gesso con Ritratto di Giuseppe Ramiro Marcone abate del Santuario di Montevergine di Avellino dal 1918 al 1952, uomo di profonda cultura filosofico-politica, fondatore nel 1928 della nuova Congregazione delle Suore Benedettine di Montevergine e nunzio apostolico di Belgrado dal 1941 al 1945.
Nella vetrina a parete è esposta una serie di disegni preparatori a Piatti di soggetto animalier con cinghiali, maialini, fagiani e greggi nel fondo, ma non manca neppure uno studio per un Piatto con Sileno in groppa all’asino fra satiri e ninfe che documenta il riaffiorare dei consueti repertori mitologici, peraltro in linea con i consensi che tali motivi iconografici raccoglievano in tutto il primo decennio del Novecento. Nella teca della vetrina, oltre ad alcuni Piatti in gesso con motivi animalistici nel fondo, si può ammirare un Pulcino in terracotta invetriata dipinta in verde acqua, curiosa testimonianza di una breve attività di ceramista condotta da Brozzi fra il 1929 e il 1931 per la ditta S.P.I.C.A. (Società Per l’Industria di Ceramiche Artistiche) di Albisola Capo (SV), dietro sollecitazione dell’amico pittore parmense Romano di Massa che ne assunse la direzione artistica e tecnica dal luglio del 1929 fino all’aprile del 1932. La manifattura, che si dedicò ad una produzione artistica di buon livello realizzando anche pezzi unici e raggiungendo interessanti risultati tecnici soprattutto nell’uso decorativo dei metalloidi come l’oro, l’argento e il nichel, cessò la produzione nel 1955.
Piano Secondo, Espositore con disegni preparatori a Piatti di soggetto animalier
Particolare attenzione meritano infine il Ritratto virile in gesso di Brozzi e il Ritratto di Arturo Toscanini in terracotta di Ercole Vighi, uno dei numerosi artisti del territorio di Traversetolo per i quali Renato Brozzi fu un esempio di autorevole influenza, ma soprattutto un maestro che sapeva trasferire senza risparmio né gelosia la propria eletta esperienza, indicando le strade da percorrere con equilibrio e amabilità, tratti caratteristici della sua personalità universalmente ricordati.