Questo piccolo ambiente, che conclude il percorso museale, è intitolato all’intenso rapporto che sempre legò Renato Brozzi, anche durante i lunghi anni romani, al paese natìo e che nel tempo trasse alimento sia dalle ricorrenti visite compiute dall’artista in occasione della grande sagra di settembre e della fiera di San Martino, sia dal profondo rapporto di rispetto e riconoscenza instauratosi con l’Amministrazione comunale, sia dalle importanti commissioni via via affidategli dal Comune, dall’Opera parrocchiale e da importanti famiglie traversetolesi. Tali rapporti sono qui rappresentati da numerose testimonianze grafiche, fotografiche e documentarie.
Il Diploma d’onore, un’artistica pergamena dettata da Domenico Ferretti, professore di lettere e filosofia presso il Liceo-Ginnasio G. D. Romagnosi di Parma e futuro volontario della Prima guerra mondiale dove cadrà eroicamente in combattimento il 13 agosto 1916. Il diploma venne consegnato a Renato Brozzi il 9 novembre 1913 a seguito degli affettuosi festeggiamenti promossi dalla Società Operaia di Traversetolo come omaggio all’artista ormai affermato, che nell’occasione volle restituire il sussidio di 300 lire concessogli dal Comune sei anni prima perché potesse essere messo a disposizione di altri bisognosi.
La Targa in bronzo offerta in quella stessa occasione da Giuseppe Baldi, titolare dell’omonima Fonderia, «PER GLI/ EROI DELLA/ CIVILTA’/ NELLA FESTA/ DEL VALORE», probabilmente modellata da Cornelio Ghiretti, che aveva sostituito Brozzi nella Fonderia Baldi quando le sue aspirazioni artistiche lo avevano via via allontanato dal lavoro di mero artigiano, fino al trasferimento permanente nell’Urbe nel 1907.
I progetti per il «Prospetto frontale e settentrionale degli edifici prospicienti piazza Vittorio Veneto» (1950), e per il «Prospetto frontale della nuova Canonica o “Casa sociale” di Traversetolo» (1950), facenti parte di una serie di elaborati grafici relativi agli studi per la sistemazione dei fabbricati pertinenti alla chiesa di San Martino di Traversetolo e alle piazzette adiacenti che risultano conclusi nell’estate del 1951, mentre i lavori si protrassero fino al 1955. Per rendere edotta la cittadinanza sui cambiamenti che il centro urbanistico avrebbe subito, Brozzi realizzò nella primavera del 1951 anche un plastico in gesso del «complesso architettonico delle opere sociali e del centro» da esporsi negli spazi comunali, qui documentato da una foto d’epoca.
Anche la realizzazione del Tempietto di San Rocco (1951) è attestata sia dagli studi della «FACCIATA» e della «PARTE OPPOSTA DELLA FACCIATA» sia da una fotografia d’epoca formato cartolina postale. L’edificazione della cappella, che sostituiva il precedente oratorio eretto nel 1664 al bivio della strada della Costa e demolito nel 1935 per consentire l’allargamento della via, coinvolse tutto il paese: alcuni generosi parrocchiani donarono il terreno, una ditta locale procurò il materiale da costruzione mentre Renato Brozzi ideò il progetto, messo in opera da valenti artigiani.
Studio del Prospetto frontale e posteriore del Tempietto di San Rocco a Traversetolo, [1951]
Altre immagini documentano sia la sistemazione dell’edicola votiva con Maestà della Madonna di Fatima, posta in angolo fra via Roma e via Stradella (1954), per la quale Brozzi progettò una grata in ferro battuto a protezione della nicchia, di cui è esposto uno dei primi schizzi; sia la costruzione del nuovo edificio delle scuole pubbliche intitolato a Gabriele d’Annunzio (1938-‘39), a cui l’artista offrì la propria opera come consulente, proponendo una modifica del blocco centrale per conferirgli maggiore grandiosità, e come scultore, modellando gratuitamente la coppia di Aquile reali innestate sulla fronte del balconcino in facciata, di cui si presenta una foto d’epoca.
Aquile, balconcino in facciata delle Scuole pubbliche “Gabriele D’Annunzio”
Completano l’esposizione una selezione di foto b/n dello Studio Arduini di Parma relative all’Inaugurazione Mostra d’arte Scultore Renato Brozzi, organizzata dal Comune e dall’associazione Pro Traversetolo nella Sala del Consiglio dal 30 aprile al 6 maggio 1961, quale atto di omaggio della cittadinanza all’attività più che sessantennale dell’ormai anziano artista; e il conio del dritto e del rovescio della medaglia commemorativa realizzata in bronzo dallo scultore Armando Giuffredi a ricordo dell’inaugurazione del primo museo intitolato a Renato Brozzi, aperto al pubblico il 10 giugno 1975 nei locali situati al piano superiore del Palazzo Municipale, già destinati dal Comune ad abitazione dell’artista e della sua famiglia.
Armando Giuffredi (Montecchio Emilia, 1909-1986), Conio di Dritto di Medaglia con ritratto di Renato Brozzi e legenda RENATO BROZZI 1885-1963, [ca. 1975]