IL RAPPORTO CON

Traversetolo

<i>Vittoria angolare</i> sul Palazzo municipale di Traversetolo, 2024

Vittoria angolare sul Palazzo municipale di Traversetolo, 2024

Renato Brozzi mantenne con il paese natale un legame sempre frequente e fattivo anche durante i lunghi anni romani, offrendo la propria mediazione artistica nella realizzazione o nel rifacimento di opere pubbliche monumentali, mosso da un sentimento di gratitudine per l’aiuto che l’amministrazione comunale gli aveva fornito in diverse circostanze: l’assegnazione di un sussidio per il trasferimento a Roma nel 1907; la concessione in uso alla sua famiglia di alcune stanze al secondo piano del Palazzo Municipale nel 1909, dopo la morte prematura del padre; l’offerta di una cappella nel locale cimitero nel 1939. Per le vie del centro è possibile ammirare alcune delle sue opere, realizzate da lui direttamente o sotto la sua supervisione.

Già a partire dall’anno 1919 il Comitato Assistenza Civile di Traversetolo si fece promotore di una iniziativa a ricordo dei caduti del con­flitto mondiale appena terminato. In breve l’entusiasmo per l’iniziativa si diffuse, la popolazione raccolse offerte ed il Comune nominò un Comitato che si occupasse del progetto e dei fondi.

Così, dalla primitiva idea di erigere una targa alla memoria da collocarsi sulla facciata del Municipio verso l’allora via Umberto I, si passò al progetto di un vero monumento. Renato Brozzi, coinvolto fin dalla prima idea dal Comitato, si rese disponibile a modificare in senso monumentale il bozzetto originario: la Vittoria avrebbe potuto essere realizzata come una statua a tuttotondo e, pur mantenendo intatta l’idea dell’appoggio alla parete esterna del Municipio, se ne sarebbero potute dilatare le dimensioni, ottenendo un vero e proprio monumen­to parietale.

Dopo un altalenante susseguirsi di entusiasmi e frustrazioni, determinato dalla spasmodica ricerca di fondi, reperiti solo in virtù di una grande mobilitazione popolare e soprattutto dell’intervento determinante di Gabriele D’Annunzio, che ottenne gratuitamente da Armando Diaz, all’epoca ministro della guerra, il «bronzo nemico» per la fusione della Vittoria di Traversetolo e di una replica della stessa da collocarsi al Vittoriale, il monumento fu solennemente inaugurato il 27 maggio 1923.

Molti anni dopo, assecondando un’idea nata già nel settembre 1949 ad opera dell’Associazione Nazionale Combattenti di Traversetolo, ma concretizzatasi solo nel gennaio del 1951, Brozzi progettò altre due lapidi laterali da collocarsi sotto le ali della Vittoria angolare, per accogliere e custodire in un solo abbraccio i nomi dei caduti delle due guerre mondiali.

Sistemazione di piazza Vittorio Veneto e riordino della facciata del Municipio (1923)

In occasione della realizzazione della Vittoria angolare, Renato Brozzi progettò tutta una serie di migliorie finalizzate a dare maggiore enfasi scenografica alla gagliarda figura monumentale: realizzazione della scalinata di accesso al Municipio, della gradinata e dello zoccolo perimetrale; ideazione dei ganci reggi-corona in ferro battuto, da porsi ai lati della Vittoria, e del pilo portabandiera in legno con terminale recante l’immagine di San Martino, patrono di del paese.

Palazzo municipale rinnovato, 1923

Palazzo municipale rinnovato, 1923

Targa commemorativa dei martiri del Risorgimento (1923)

In concomitanza con il progetto di erigere un ricordo in onore dei caduti della Grande guerra da collocarsi sulla facciata del Municipio, il Comune decise di porre sulla controfacciata, prospiciente l’attuale Piazza Rondani, una lapide a memoria dei caduti traversetolesi della seconda guerra d’indipendenza (1859), mettendo a disposizione mille lire ed affidandone l’ideazione al medesimo Brozzi, che per l’occasione realizzò una targa con una coppia di formelle esagonali ornate da rami di alloro e quercia, simboli di gloria e di virtù eroica.

<i>Targa commemorativa</i> dei martiri traversetolesi del Risorgimento, 1923

Targa commemorativa dei martiri traversetolesi del Risorgimento, 1923

Edificio delle Scuole elementari “Gabriele D’Annunzio” (1938-1939)

Nel 1938 Renato Brozzi venne chiamato come consulente ed esperto a pronunciarsi sull’edificazione del nuovo edificio delle scuole pubbliche, sito in via Petrarca 12, orientandolo verso il nitido e deciso modernismo del linguaggio architettonico corrente, il cosiddetto “stile littorio”, ancora oggi evidente in alcuni elementi caratterizzanti: l’ingresso monumentale, ai cui lati si dispongono in specchiata simmetria le due ali del complesso; gli ampi finestroni riquadrati da alte paraste e scanditi con ritmica frequenza; il balconcino in facciata, corredato dalle immancabili aquile (modellate dall’artista stesso gratuitamente), simbolo riconosciuto e senza tempo della romanità imperiale e di un sentimento “classico” a cui si voleva ispirata l’architettura del Ventennio.

Scuole pubbliche “Gabriele D’Annunzio”, balconcino in facciata, 1939

Scuole pubbliche “Gabriele D’Annunzio”, balconcino in facciata, 1939

Nell’occasione, Brozzi propose una modifica del blocco centrale per conferirgli maggiore grandiosità avvalendosi del supporto di un architetto romano e si adoperò per ottenere, grazie ai buoni uffici dell’onorevole Giacomo Acerbo all’epoca alla guida dell’Istituto internazionale dell’agricoltura, una sovvenzione di 600.000 lire, da aumentarsi in seguito con l’avanzamento dei lavori.

Sistemazione della cosiddetta «Acropoli» del paese (1949-1955)

Nel dicembre del 1949 venne richiesta la competenza di Renato Brozzi per la sistemazione secondo un’idea unitaria e monumentale di quella che l’artista definiva come l’«Acropoli» di Traversetolo, ovvero l’area su cui sorgevano la chiesa, la canonica e l’oratorio nonché le sottostanti botteghe che si affacciavano sulla piazza del Municipio. Gli elaborati grafici risultano tutti conclusi nell’estate del 1951, insieme a un plastico in gesso del «centro urbanistico del paese» esposto negli spazi comunali a beneficio della cittadinanza, mentre i lavori si protrassero fino al 1955.

Plastico in gesso relativo alla ristrutturazione del centro urbanistico di Traversetolo, 1951

Plastico in gesso relativo alla ristrutturazione del centro urbanistico di Traversetolo, 1951

Riedificazione del Tempietto di San Rocco (1951)

Nel 1951 venne affidato a Renato Brozzi dal neocostituito Comitato “Onoranze a San Rocco” il progetto di riedificazione del Tempietto di San Rocco. La demolizione dell’edicola originaria, dedicata al santo come voto per aver preservato il paese dalla terribile peste del 1630, era avvenuta già nel 1935 ma, vista l’impossibilità di riedificarla in situ, aveva preso corpo l’idea di costruirla altrove, ai margini dell’abitato in via 4 Novembre.

In questa nuova ubicazione Brozzi trasformò l’edicola originaria in uno slanciato tempietto di stile eclettico in cui convivono matrici compositive di cultura neoclassica, dilatazioni spaziali di sapore barocco ed elementi architettonici desunti da un codice neoromanico, come attestano la pianta semicircolare e il pronao a pilastrini realizzati con il solo uso del mattone.

Oltre al disegno della nuova cappella, l’artista fornì quelli per il cancelletto d’ingresso, per le inferriate e per un candelabro da terra, sorvegliando personalmente tutti i lavori.

Facciata del Tempietto di San Rocco, 1951

Facciata del Tempietto di San Rocco, 1951

Sistemazione dell’edicola votiva con maestà (1940-1950)

Si deve a Renato Brozzi il disegno della grata ovale che protegge la nicchia dell’edicola posta all’angolo fra via Stradella e via Roma, oltre al progetto di risistemazione del pilastrino votivo.