“Tu sei una specie di Orfeo plastico, di continuo seguito da una torma di animali viventi”
Gabriele D’Annunzio a Renato Brozzi, 1931
Il Museo dedicato al «più grande Animaliere italiano dopo il Pisanello», secondo la definizione che di Renato Brozzi diede Gabriele D’Annunzio, suo illustre committente ed amico, ospita oltre 500 opere fra disegni, bozzetti e modelli in gesso, bronzi e altri raffinati oggetti d’arte applicata a motivo prevalentemente animalista, in gran parte provenienti, insieme ai libri della biblioteca personale, a lettere e fotografie, dalla casa e dal laboratorio dell’artista e integrati, nel tempo, con acquisti, donazioni e opere in deposito.
Una collezione unica che documenta l’articolato percorso di Brozzi, di grande interesse anche da un punto di vista didattico per la conoscenza dei processi creativi ed esecutivi nel campo dell’arte del cesello, dello sbalzo e della scultura. Dagli esordi legati alle coeve esperienze liberty fino all’elaborazione di un linguaggio proprio, che nell’ambito dell’orientamento animalista si impone sia per un’interpretazione speciale della figurazione plastica dei suoi modelli, sempre rappresentati con carnale vivezza, sia per una finezza esecutiva rara, suo peculiare marchio di riconoscibilità, che ne fa emergere tutta la singolarità.
GESSI
DISEGNI
FOTOGRAFIE
SCULTURE E OGGETTISTICA
La particolare tipologia del Museo Brozzi offre al visitatore, oltre al normale percorso espositivo lungo le sale ai piani terra, primo e secondo, anche un percorso più intimo e privato, costituito dai numerosi arredi di pregio e oggetti d’arte di proprietà dello scultore, frutto dei suoi articolati rapporti con molti artisti del suo tempo: dai parmigiani Daniele de Strobel, Amedeo Bocchi, Latino Barilli, Mario Minari (suo stretto collaboratore per oltre vent’anni), Ercole Vighi e Guido Montanari, a Giovanni Prini, nato a Genova ma romano di adozione.
L’importanza della figura e dell’opera di Renato Brozzi, nel panorama culturale e storico-artistico italiano è riconosciuta e attestata dagli elogi che ne accompagnarono costantemente l’attività in vita, e dai consensi autorevoli che ancora oggi gli giungono a livello internazionale.
Orafo, cesellatore e scultore, l’artista nacque a Traversetolo il 7 agosto 1885 da una famiglia modesta. Giovanissimo apprese il mestiere di cesellatore in una locale fonderia di bronzi, quindi frequentò il Regio Istituto di Belle Arti di Parma, diplomandosi in soli tre anni.
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Nei dintorni
Il Museo Renato Brozzi si trova a soli 20 km da Parma nel centro di un territorio ricco di storia e di luoghi suggestivi da visitare: la Fondazione “Magnani Rocca” (12 km), il Castello di Torrechiara (12 km), i Musei del Cibo, le Terre di Canossa (17 km).