Trovano posto in questo ambiente una galleria di ritratti in cui domina la figura femminile, una scelta di busti e teste di personaggi legati all’artista da relazioni di amicizia e committenza e alcuni degli innumerevoli Studi di nudo (alcuni fogli sono ancora contenuti in grandi album approntati durante il perfezionamento triennale alla Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti di Roma) che Brozzi eseguì lungo l’intero arco della sua ampia parabola artistica.
Alle pareti si possono ammirare alcuni Ritratti in cui la donna è assoluta protagonista, caratterizzati sia da una conoscenza aggiornata della moda del tempo sia da un’interpretazione personale della tecnica del pastello, tesa a donare una naturalezza che rende estremamente vivida la figura, spesso costruita attraverso la sola modulazione dei colori, sempre vivaci e stesi con tocchi spessi di materia, come rivelano il Ritratto di donna in nero (1935), il Ritratto di donna in rosso con capelli à la garçonne, il Ritratto di donna in viola con fiori appuntati sul petto, il Ritratto di donna in blu con cappello ornato di fiori. Quest’ultimo in particolare, ancorato ad un’idea di figurazione rarefatta e lineare tipicamente liberty, costituisce anche un focus sulla storia delle modelle di Anticoli Corrado che posavano per la vivace comunità di artisti insediatisi a Villa Strohl-Fern, raffigurando il volto inconfondibile di Angela Colasanti, una delle muse anticolane più affascinanti, prima modella prediletta e poi moglie dello scultore Attilio Torresini, che la immortalò in numerose opere plastiche.
La vetrina in fondo alla saletta ospita una suggestiva galleria di ritratti in gesso, talvolta policromato o patinato ad imitazione della terracotta, di amici e personaggi in consuetudine con l’artista, come il Ritratto di Amedeo Bocchi, l’amico fraterno stabilitosi con lui a Villa Strohl-Fern nel 1915; il Ritratto di Ildebrando Cocconi, avvocato dallo spirito fiero e indipendente, oratore trascinante legato a Brozzi da grande amicizia (aveva pronunciato il 27 maggio 1923 il discorso inaugurale della Vittoria angolare di Traversetolo, salvando una situazione a dir poco imbarazzante per l’improvvisa e inopinata assenza di D’Annunzio); il Ritratto del notaio Michele Micheli, figlio di Giuseppe (noto uomo politico attivo nell’Italia prefascista e poi senatore della Repubblica), capitano degli alpini disperso in Russia, dove era rimasto fino all’estremo sacrificio nei giorni dell’incalzante offensiva sovietica, nonostante avesse la possibilità di tornare in patria in virtù di una regolare licenza.
Sul cassettone merita particolare attenzione il Ritratto di Piera Sasso (1925) in bronzo, dove l’artista raggiunge risultati particolarmente felici, coniugando i differenti richiami alla scultura antica e alla ritrattistica contemporanea con una freschezza di sentimento e una finezza di concezione straordinarie.
I rapporti amicali di Renato Brozzi con molti artisti suoi contemporanei lasciano poi un segno indelebile in due testimonianze significative: il Ritratto caricaturale in bronzo dedicatogli dall’amico Latino Barilli, e il gruppo Il segreto dei bimbi (1902) di Giovanni Prini, delicato bronzo dove la lezione ancora bistolfiana sposa un motivo caro al socialismo umanitario allora in voga. Un soggetto che riflette con pienezza la maestria amorosa di questo artista (scultore, pittore e artigiano) nel saper cogliere con delicatezza e sensibilità il colloquio serioso dei tre piccoli, differenziandone le espressioni anche grazie alla diversa postura.