Renato Brozzi (Traversetolo 1885-1963),
Ritratto del nonno materno dell’Artista, 1905
gesso patinato bruno-verdastro scuro (testa) e marrone (base), h. 41 cm, base h. 11,5x24x19 cm
Il ritratto, realizzato in gesso patinato bronzo nella testa e legno nella base, raffigura il nonno materno, Antonio Martini, “fabbro ferraio” in Traversetolo come risulta dall’atto di nascita della figlia Anna Martini (28 settembre 1861), futura madre dell’artista.
La raffigurazione plastica già si connota per le caratteristiche che saranno peculiari in tutta la produzione ritrattistica di Brozzi, pur nella realizzazione precoce, caratterizzata in questa fase dalla scelta di un registro dimensionale più ampio, che andrà riducendosi nel tempo in concomitanza con un atteggiamento maggiormente sintetico.
Il nonno materno è raffigurato con grande sensibilità descrittiva, nel più assoluto rispetto del dato fisiognomico (probabilmente desunto da una fotografia d’epoca), senza focalizzare l’attenzione su una rappresentazione bozzettistica o idealizzata, ma piuttosto concentrando ogni sforzo sulla definizione analitica di un’identità colta attraverso le strutture morfologiche del volto.
Vero ma non verista, quindi privo di quell’affettazione leziosa tipica di una visione semplicemente naturalistica, il “Ritratto del nonno materno” appare il frutto di un’affettuosa ispirazione di base, che riesce a cogliere appieno l’essenza del carattere dell’avo materno.
Un primo esercizio grafico collegabile alla scultura può essere individuato in un foglio di taccuino in cui Antonio Martini, di profilo e col cappello, è ritratto dal nipote a matite colorate, con grande rapidità e sicurezza di tratto. Il momento disegnativo è sempre per Brozzi la fase creativa più immediata e genuina, nella quale l’artista indaga la forma e fissa la prima idea per la futura realizzazione plastica.