Renato Brozzi (Traversetolo 1885-1963),
Tondo con Ritratto di Mario Grossi per il Monumento sepolcrale alla Villetta, [1928]
gesso patinato a bronzo dorato, diam. 42 cm
Il tondo, pervenuto al Museo a seguito della donazione del 2022 di Gabriella Grossi Zucchi, figlia di Antonio Grossi, cugino dell’artista e a lui legato da grande amicizia, costituisce la versione patinata a bronzo dorato del bozzetto in gesso del medaglione bronzeo raffigurante Mario Grossi, anch’egli cugino dell’artista, tenente del 268° Reggimento Fanteria caduto nella Grande guerra durante la seconda battaglia del Piave, svoltasi fra il 15 e il 22 giugno 1918 (definita “del Solstizio” da D’Annunzio) e decorato con due medaglie d’argento al valor militare. Il medaglione correda la lastra tombale posta nel Campo Caduti del Cimitero monumentale della Villetta di Parma, allestito nel 1915 a pochi mesi dall’ingresso dell’Italia nel primo conflitto mondiale.
Il monumento funebre si presenta in una formula collaudata e lineare, con una lastra a terra ed un cippo laudatario: il basamento rettangolare in bardiglio è sormontato da una lapide in marmo rosa di Verona su cui è stata incisa l’epigrafe in memoria del caduto. Al di sopra dell’iscrizione è posto il grande altorilievo bronzeo, raffigurante il ritratto frontale del tenente in uniforme e a capo scoperto, di cui l’artista evidenzia l’espressione composta e fiera, circondato da una cornice formata da due serti di lauro. Il cippo in marmo bianco, innalzato sul lato corto del monumento, ha sezione triangolare e riporta sui due lati frontali le motivazioni delle due medaglie d’argento meritate sul campo da Mario Grossi. Le tre gradazioni di tonalità del marmo, dal grigio al rosa al bianco, che connotano le diverse parti del monumento, evidenziano ancora una volta la passione di Brozzi per le suggestioni cromatiche che conferiscono anche alla sepoltura Grossi un’armoniosa ed equilibrata eleganza.
In origine, come documentato dagli attuali resti del montaggio e da alcune fotografie conservate presso la Fototeca del Museo Brozzi, il cippo era sormontato da una Vittoria alata (asportata in epoca imprecisata), bozzetto del monumento ai Caduti di Casarano realizzato dall’artista fra il 1923 e il 1927. Una foto in particolare, ritrae Brozzi a Villa Strohl-Fern in posa a fianco del modello in scagliola della Vittoria di Casarano a grandezza naturale, con ben visibile, sul fondo, il modellino in scala, poi fuso e utilizzato per la sepoltura del cugino eroicamente caduto, probabilmente alla fine del 1928.
L’Archivio Storico Comunale di Parma conserva infatti una lettera datata 27 settembre 1928 della Ditta Leoni Cav. Antonio, esecutrice del monumento lapideo, indirizzata al podestà di Parma in cui si chiede un appezzamento del terreno nel campo dei caduti in guerra. La concessione a favore di Cirillo Grossi, probabilmente padre del defunto, venne emanata dal Comune di Parma il successivo 25 ottobre, data che possiamo assumere come termine post quem per la realizzazione del monumento sepolcrale, di cui il Museo conserva oltre ad un ulteriore bozzetto in gesso del medaglione, anche uno schizzo alternativo, con il cippo sormontato dalla figura allegorica alata e il tondo del defunto collocato al centro del fusto.