Daniele de Strobel (Parma 1873-Camogli 1942),
Il giovinetto e la morte, 1910
bronzo, h 53 cm

La prima versione in cera della scultura, di cui quella donata al museo nel 2017 dal nipote dell’artista, Victor v. Strobel, costituisce una variante semplificata, fu presentata all’Esposizione d’Arte di Milano del 1910. Aureolata dal Premio Principe Umberto, l’opera tradotta in bronzo fu prontamente acquistata per la Galleria d’Arte Moderna di Roma. Istituita con Regio decreto nel 1883 con la missione di raccogliere le opere d’arte del nuovo Stato unitario, la Galleria era stata aperta al pubblico il 5 marzo 1885, potendo contare su tre sale grandi e tre piccole al primo piano del Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale. La decisione di creare a Roma un museo dove raccogliere le eccellenze presentate alle Esposizioni nazionali rappresentava il primo consapevole gesto politico volto ad istituire un’identità culturale comune, simbolo del nuovo Stato unitario. La collezione andò incrementandosi sempre più grazie all’azione di personaggi di spicco della cultura romana, quali Ettore Ferrari e Giulio Aristide Sartorio, che contribuirono ad incentivare e valorizzare la produzione artistica nazionale. Nel 1911 fu progettato dall’architetto e ingegnere Cesare Bazzani il Palazzo delle Belle Arti, in occasione dell’Esposizione Universale di Roma di quell’anno, tenutasi per celebrare il Cinquantenario dell’Unità d’Italia. Situato al civico 131, in Viale delle Belle Arti, tre anni più tardi il Palazzo divenne sede della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, al fine di conferire una sistemazione definitiva alla collezione nata nel 1883.

La scultura, suggestionata da un elegante tardosimbolismo sia nel tema che nei modi plastici, evidenzia come Strobel fosse sensibile a modelli d’oltralpe, anche grazie alla sua singolare cultura internazionale, aggiornata sulle novità del modernismo europeo.

Le origini mitteleuropee della famiglia portarono infatti l’autore a interessarsi precocemente ai risultati più recenti della cultura figurativa di area germanica, che conobbe soprattutto attraverso le pagine della rivista illustrata “Jugend”, pubblicata a Monaco a partire dal 1896, come rivelano i dipinti murali con scene olandesi eseguiti giovanissimo nella villa paterna di Vignale di Traversetolo.

L’artista si dedicò solo occasionalmente alla scultura, realizzando opere rare ma di assoluta qualità, come il bronzo “Nella Pampa” (Parma, collezione privata) con cui esordiva nel 1910 all’Esposizione di Brera, dove presentava anche la statuetta in cera dal titolo “Il giovinetto e la morte” (Parma, collezione privata). La versione in bronzo fu acquistata per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, mentre un secondo bronzo, privo della falce che simboleggia le vite recise dal “Tristo Mietitore”, personificazione della morte, si conserva al Museo Brozzi nella sala dedicata al rapporto fra Brozzi e il maestro. La scultura è documentata anche da una foto d’epoca che ritrae Strobel accanto al gesso e al giovanissimo modello nello studio allestito nella villa che si era fatto costruire a poca distanza da quella paterna a Vignale, dove risiedeva abitualmente, alternando soggiorni a Milano, Roma e occasionalmente Venezia.

All’ispirazione simbolista del nudino adolescenziale Strobel fa seguire un modellato fluido di morbida e flessuosa eleganza, con elementi di pastosità pittorica nei dettagli del volto e dei capelli, donando alla figura un senso di movimento attentamente calibrato nel susseguirsi di linee ascendenti. Partendo dalle gambe flesse, tale orientamento prosegue verso il bacino sinuosamente inclinato per culminare nelle braccia portate dietro la schiena e nell’avanzamento della testa verso destra, colta nell’atto di allontanare lo sguardo dal teschio posto ai piedi, eco di un sentimento di mestizia e di malinconia di marca simbolista pur nell’intonazione quieta e assorta della figura del giovinetto, di una seducente grazia efebica.

Brozzi considerava Daniele de Strobel, del quale sono esposte in questa sala numerose opere e oggetti personali, suo maestro e mentore.

  • A Strobel si deve infatti il primo concreto incoraggiamento agli studi del giovane Renato, conosciuto fin da bambino nella barberia del padre Igino, dove l’artista si recava frequentemente, risiedendo a Vignale di Traversetolo.

  • Col tempo, il rapporto umano fra il generoso maestro e l’umile allievo si trasformava in un’amicizia profonda e duratura, consolidata dalla reciproca stima e testimoniata da numerosi episodi di vita, che vedono Brozzi presente in qualità di testimone alle nozze di Daniele con Luisa Vecchi il 17 dicembre 1922, o protagonista dell’ideazione della tomba del maestro nel cimitero di Camogli, dopo la sua morte avvenuta l’8 giugno 1942, per la quale realizzerà una corona di alloro in bronzo modellata a forte rilievo con dorature.
  • Sarà proprio Strobel a indirizzare il giovane Renato allo studio della natura e particolarmente alla lettura diretta della vita animale, ritratta dal maestro in tanti soggetti paesaggistici ispirati alla campagna parmense.
  • Pittore di spazi ampi e di vaste dimensioni, con una particolare predilezione per gli episodi storici, come rivela il grande olio Il giuramento di Pontida qui esposto, Strobel è stato anche prolifico autore di emozionanti paesaggi di straordinaria luminosità, spesso animati dalla presenza di animali di ambiente campestre.
  • Ma fu anche autore di ritratti di grande intensità, come l’Autoritratto col cavallo Lampo, lo splendido purosangue inglese con il quale durante la bella stagione l’artista si spingeva da Vignale fino a Parma per tenere le sue lezioni all’istituto di Belle Arti, il Ritratto della madre Adelinda Valdagni Strobel del 1892 e quello della moglie Luigia (Luisa) Vecchi Strobel del 1911.
  • Oltre ai i ritratti si segnala in questa sala la scultura Il giovinetto e la morte, modellata nel 1910. Il bronzo costituisce una delle rare prove plastiche dell’artista, che nell’ultimo periodo della sua vita si dedicò anche alla realizzazione di conigli in ceramica, soggetto molto amato e spesso ritratto in deliziosi disegni a pastello.