Il pianterreno del Museo, che si sviluppa su tre piani con oltre 450 mq di esposizione, ancora conserva tracce della storia più antica dell’edificio nella ghiacciaia posta al piano interrato, riferibile alla casa padronale acquistata nel 1756 da Carlo Asti. Il vasto ambiente è riservato ai servizi di accoglienza, biglietteria, guardaroba e book-shop; dall’atrio si accede a a due salette didattiche polifunzionali e a due ridotti spazi espositivi destinati a piccole mostre da svolgersi con cadenza annuale o biennale. Tali esposizioni mirano ad approfondire tematiche correlate alle collezioni, sia sfruttando materiali contenuti nei depositi (e pertanto usualmente non fruibili), sia presentando al pubblico opere o documenti di recente acquisizione (vuoi per acquisto, vuoi per lascito da parte di collezionisti o appassionati). Di norma questo spazio espositivo ospita opere di particolare emergenza (il Ritratto di Renato Brozzi dipinto nel 1913 dall’amico pittore Amedeo Bocchi, il modello in gesso della Cerva del Porto di Rodi,  gli stampi per il servizio di undici Piatti detti “del Cordiglio francescano” commissionati da D’Annunzio per la mensa del Vittoriale), a cui si è scelto di dare risalto rispetto ai raggruppamenti tematico-cronologici ai quali appartengono, per creare una sorta di ideale e suggestiva “vetrina” delle collezioni che ci si appresta a visitare, anticipandone due dei principali filoni: quello animalista e quello legato a preziosi manufatti d’arte decorativa.